Il
sole tramonta in un panorama scenografico se non fosse per la marea di rifiuti
che sostituisce la spiaggia e per la latrina pubblica che è necessario
attraversare anche solo per scattare qualche immagine… anche questa è Haiti!
Intanto, nella Kay si fa buio e il silenzio regna tra le casette, è una pace
immersa in un vero casino di vite, in un vero ammasso di umanità tra lamiere e
sudiciume… l’uomo pare ce la faccia anche così. Ma la tenerezza di questi bimbi
e di queste bimbe accoccolati nei loro lettini, ci saluta per l’ultima notte
nelle Antille, sono loro i veri rivoluzionari, coloro che insegnano a credere
nell’uomo e nell’umanità che li circonda, ricordandoci che chi non crede nell’essere
umano non è e non potrà mai essere un rivoluzionario.
Quella
che parte dalla Kay è una strada fatta di bellezza, di germogli ma anche di
immensa tenerezza e semplicità. Chi compie questo atto rivoluzionario di
tenerezza ne è forse inconsapevole al momento ma sa, come amava ripetere un “vicino
di casa” di queste terre, che una rivoluzione non è un letto di rose ma una
lotta tra il futuro e il passato.
Diceva
il filosofo Camus che la bellezza non fa le rivoluzione ma viene un giorno in
cui le rivoluzione hanno bisogno della bellezza: grazie Kay Pe’ Giuss, i tre “rivoluzionati”
bonfantiniani si congedano da te, ma solo fisicamente, con il cuore e con i
passi sono e saranno con te!
prof. G.
Nessun commento:
Posta un commento