lunedì 13 febbraio 2017

ACQUA AL QUADRATO

I giorni passano e arriva anche la tanto attesa domenica. Ma questa volta non c’è riposo dalla lunga settimana di lavoro. Il tap-tap è già pronto tra le polverose strade della bidonville diretto alla montagna con il quartiere di Petionville, sede, tra le altre, della nunziatura apostolica. Un tragitto in una realtà oramai familiare: i colori accesi degli edifici in muratura tra ferri e lamiere arrugginite, la strade (o presunte tali) affollate sin dall’alba: c’è chi ripara pneumatici di improbabili mezzi, chi salda il ferro per qualsivoglia manufatto. Nel caos del traffico alcuni bimbi si avvicinano alle auto, decisi a pulirle con la speranza di ottenere una moneta, un sacchetto d’acqua, un qualcosa da metter sotto ai denti.
Petionville si avvicina e il paesaggio cambia, l’aria si fa meno pesante, si respira meno diossina e le strade si inerpicano per la montagna. La nunziatura sorge in un grande giardino botanico con specie tropicali, ordinatamente disposte a rendere un angolo di questo mondo bello, accogliente, silenzioso. Si celebra la messa domenicale all’ombra di grandi alberi esotici. La lingua è un limite importante ma qualcosa riusciamo a capire anche noi sprovveduti delle conoscenze dell’idioma di queste terre. L’ambiente che circonda stride con quello della bidonville di Waf Jeremie, appaiono camicie, seppur consunte, cravatte e eleganti abiti coloratissimi… non fa per noi! 




Oramai ci sentiamo a nostro agio a “casa” tra le baracche e l’essenzialità ai margini della capitale haitiana, nella bellezza della Kay. C’è tanto da fare e il completamento della casetta dei piccoli ospiti orfani della Kay è prioritario! Diamo colore, rulli e pennelli alla mano, colori citrouelle e accent joune in faccia e sulle braccia e al lavoro! Piastrelle da attaccare, tubature da rivedere, fosse da spurgare… ma durante il lavoro sono le “piccole presenze” della Kay a coccolare i tre bonfantiniani: sorrisi che incontrano, manine che aiutano, voci che rallegrano.


Si arriva stremati a sera, il sole già è sceso dietro l’orizzonte del Mar dei Caraibi. Ricky decide di godersi questi istanti ma perde, per qualche attimo, il saluto della grande palla incandescente. L’acqua, è il momento dell’acqua! Una doccia! Ma… nulla da fare! Le cisterne pare siano vuote, il camion che doveva passare il controllo dei banditi di Waf non arriva. È successo qualcosa? I banditi hanno creato disordini? Nulla da fare, non arriva, forse un guasto ma di acqua per stasera pare non ce ne sia! Ma tre bonfantiniani si possono arrendere così??? Le conoscenze di idraulica del prof. (zero ma con un non se che di intuitivo!!!), quelle di fisica di Matteo e Riccardo (un pochino di più, mosse da spirito di lavaggio!) mettono in moto le conoscenze. Si sale sulla cisterna nel buio della notte, al chiarore di una luna sempre bellissima! La luce di un telefonino nella cisterna. Non è vuota è tappata!!! Un animale, residui di un’acqua non propriamente limpida, bah, chissà! Creiamo un vuoto, arrampichiamoci sull’imbocco, sturiamo lo sturabile, soffiamo nell’improponibile tubatura per l’aria… tutto ribolle e… acqua sia! Una doccia è garantita. Sia chiaro “doccia” in senso lato, ma pur sempre acqua è!
E la tavola si imbandisce di prelibatezze nostrane: pollo e patate sono la più bella ricompensa condivisa nella gioia di una festa per un’altra volontaria che condivide il nostro cammino.


E intanto sulla Kay e su Waf scende un acquazzone tropicale, al chiaror di luna in un silenzio inusuale che non durerà se non qualche oretta… alla Kay tutto è silenzio e si aspetta il giorno che verrà!
Matteo

Nessun commento:

Posta un commento